*Elisabetta Marzetti Photography*

Come sapete ritengo la fotografia di matrimonio molto importante anche rispetto al budget totale degli sposi: il mio consiglio è sempre quello di riservare una fetta giusta del vostro “grafico-torta” al fotografo. Una motivazione per tutte è che quelle foto saranno l’unico ricordo “impresso” che avrete del vostro giorno, non trascuratele delegando il compito all’amico dell’amico che scatta come passatempo. Piuttosto risparmiate su altro, ma non sulle foto!!! Inoltre se non vi piace farvi fotografare, non amate le foto in posa e vorreste godervi solo la festa, trovate quel fotografo con cui siete in sintonia, con cui instaurare un rapporto confidenziale e con cui poter parlare liberamente di questi aspetti.

Nelle prossime settimane vi presenterò alcune wedding photographers: parlo al femminile perché son tutte donne, giovani e molto in gamba, accomunate dalla passione per la fotografia, da una tenacia non indifferente nel portare avanti il loro lavoro, e da una professionalità che gli permette di non svendersi sul mercato a prezzi stracciati: perché la qualità DEVE avere il giusto prezzo a mio parere.

Oggi vi introduco Elisabetta Marzetti, ormai anche una cara amica con cui ho già avuto il piacere di collaborare. Una persona che non ha paura di sperimentare, mettere le mani in pasta, a volte sbagliare e ancora ritentare, che si è buttata a capofitto in un mestiere inseguendo una passione, ma nella concretezza e nelle difficoltà che essa comporta.

• Raccontami un po’ di te: la tua formazione, cosa facevi prima, come hai deciso di dedicarti alla fotografia di matrimonio…

Ho una laurea in lingue nel cassetto che “uso” solo per viaggiare e un passato e un presente nel mondo della moda come blogger e fotografa.  Ho deciso di dedicarmi alla fotografia di matrimonio dopo un evento dedicato al wedding a cui ho partecipato come blogger un anno fa. Mi si è aperto un mondo: di creativi e di persone con una sensibilità fotografica fuori dal comune.
Mi sono innamorata, forse è questa la parola più giusta. Ho iniziato a seguire corsi e workshop sulla fotografia di matrimonio, leggere libri, cercare qualcuno da assistere (è stata la cosa più difficile, mi son sentita dire tanti no e a volte non ho ricevuto neanche una risposta), a stalkerare tutti: amici, parenti, la figlia del vicino (!), per esercitarmi. Ho vestito le mie amiche con abiti da sposa presi nei mercatini, comprato bouquet, sperimentato, condiviso, imparato (tanto) dagli errori.
Ah! E poi ho venduto la mia macchina per comprarmi l’attrezzattura.

• Ispirazioni e stile: chi sono stati i tuoi “maestri”?Da chi prendi spunto nei tuoi scatti?

Il mio maestro/amico è Massimo Pizzochero (FuoriFuocoStudio, ndr.). È lui che per primo mi ha dato fiducia, ha creduto in me e con tutta la pazienza del mondo mi ha insegnato questo lavoro. Poi ovviamente c’è Cinzia Bruschini: se guardate le sue foto capirete il vero significato della parola storytelling, e soprattutto cosa significa mettere nelle foto la propria sensibilità, sperimentare e non smettere mai di imparare. Lei mi ha insegnato ad essere tenace e curiosa. Altri fotografi di cui amo il lavoro: Cole e Jakob di Nordica Photography, Elizabeth Messina (di cui vi consiglio di acquistare il libro The luminous portrait), José Villa, Ed Peers, Logan Cole e Otto Schulze.

• Parliamo dei tuoi matrimoni: qual é l’approccio con i tuoi sposi e come lavori con loro?

In genere c’è un primo contatto via mail da parte loro. Poi io chiedo ai futuri sposi di rispondere ad un piccolo questionario per conoscerli meglio e per capire quali sono i loro desideri per quel giorno. Qualche giorno/settimana prima del matrimonio ci incontriamo per una engagement session e ci prepariamo per il giorno più importante, in cui saremo… “migliori amici”.

• Pensi che manchi qualcosa nel panorama italiano della fotografia di matrimoni?come viene vista e cosa si può fare per modificarla?

Ci sono fotografi di matrimonio molto bravi ma pochi blog strutturati per dargli la giusta visibilità. Non voglio essere esterofila ma se molti matrimoni/styled shoot vengono pubblicati all’estero e non in Italia, qualcosa che manca qui c’è. Blog come 100 Layer Cake, Green Wedding Shoes, dove sono? E soprattutto, perché non ci sono?
Ecco perché ti ringrazio, per questa intervista e per tutti i post in cui dai spazio a professionisti ed emergenti del settore (non è una sviolinata eh! È la realtà)

• Hai idee o progetti futuri?

Tantissimi! Tra i più importati: un progetto editoriale con una persona che conosci bene ; ), un workshop in California e un progetto fotografico di volontariato.

Per maggiori info: