Buon anno a tutti!

Finalmente riesco a scrivere sul blog. Non sapete in quanti momenti avrei voluto, ma c’è sempre qualcosa di più urgente che lo ha impedito. Non ho fatto il mio solito post in cui tiro le somme sull’anno precedente, anche se è stato un anno intenso e ricco di emozioni di vario tipo. Non ultimo l’arrivo di Carolina.

Vorrei riuscire a raccontarvi la bellezza e la difficoltà che sussistono al tempo stesso quando si ha un lavoro come il mio e una bimba minuscola. E qui lasciatemi lo spazio per una polemica, non perché voglia lamentarmi a vuoto, ma un po’ di spiegazione è necessaria. Tanti ancora pensano che lavorare in proprio e soprattutto da casa sia uno sballo: tu ti puoi organizzare come vuoi…tu hai tutto il tempo per fare le tue cose…tu non hai un datore di lavoro e colleghi rompipalle…queste le frasi che mi sento ripetere molto spesso.

Peccato che il risvolto della medaglia sia anche un altro: organizzare il proprio tempo non è affatto semplice, ancora meno con un figlio…per chi ancora non ne fosse convinto e parlo anche agli uomini all’ascolto, fare la madre non è una passeggiata easy. Richiede pazienza, forze, gentilezza, amore, tenacia e un sacco di altre cose che io spesso non sono capace di fare. Sono convinta di non essere una madre perfetta e nemmeno lo voglio diventare. Sono anche convinta che voglio continuare a fare bene il mio lavoro e che quindi non sarò mai la mamma che sforna torte e spolvera mobili all day long.

L’altra cosa di cui mi son resa conto in questo anno è la netta discrepanza tra madre dipendente e madre lavoratrice professionista: già perchè non lo sapevate?Non sono madri uguali per lo Stato italiano!Chi è dipendente ha tanti diritti, oltre al rimborso del quasi intero stipendio, spesso ha assegni/bonus/agevolazioni per asili nido e chi più ne ha più ne metta. La madre con partita IVA invece deve lottare mesi per sentirsi dire che non rientra nei parametri dell’Inps per avere diritto all’assegno di maternità MINIMO…E qui incominciano i miei mille punti di domanda: ma queste persone sanno quanto un libero professionista lavora?!?Lo sanno che non ha quasi orari, non scalda la sua bella sedia durante le 8 ore di ufficio, ma ha la testa sempre impegnata sul suo business?E che le ore che utilizza non le impiega per perdere tempo (come invece in molti uffici ahimé succede) ma mette anima e corpo in un progetto in cui crede?E non ultimo…che i contributi INPS li paga eccome con tanto di acconti e saldi durante tutto l’anno?Per avere in cambio che cosa?Nulla. Molto bene direi.

Mi potreste dire a questo punto: alla fine tu hai deciso di metterti in proprio e tu ti prendi le conseguenze. Certo, ma perché io devo rinunciare ad un progetto che reputo interessante e che ha avuto e sta avendo un ottimo riscontro, pago le mie tasse e i miei contributi e quando ne ho bisogno devo essere trattata come una di serie B?Non lo ritengo giusto, anzi a me sembra vergognoso e una totale mancanza di rispetto. E sembra un luogo comune, ma tristemente non lo é: l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a comportarsi in tale maniera, e dove madri, bimbi, famiglie etc…hanno praticamente zero diritti, dove chi ha un’idea bella e mette in pista un progetto interessante, un’attività propria viene subito malvisto o considerato un evasore fiscale, dove sempre e comunque emergono certe persone non per meritocrazia o bravura, ma perché sono raccomandati/figli o amici di e così via.

Ho finito lo sproloquio che vi avrà sicuramente annoiato, ma che nasce da una fatica generale riscontrata anche nei miei progetti, che paradossalmente e nonostante il contorno spiacevole di cui sopra, sono andati molto bene!Ho incontrato sposi bellissimi, colleghi da cui imparare e con cui confrontarmi, ho lanciato un progetto che avevo in mente da un po’, The Love Affair, riuscito alla grande e che ora prosegue con un workshop di cui vi racconto nel prossimo post. E il 2015 promette ancora meglio, dunque forse ora le lamentele le mettiamo un attimo a tacere.

p.s. tra i miei buoni propositi (come sempre innumerevoli…spaziano da “devo organizzare il mio nuovo studio con un sistema metodico e chiaro” a “devo farmi una tabella con programma culinario dettagliato” fino a “devo fare una gita all’Ikea evitando di riempire il carrello di cose bellissime esteticamente, ma inutili e poco funzionali”) il primo della lista è: “devo scrivere almeno un paio di post al mese per fare felici i 4 lettori superstiti del mio blog” : )

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ph. via Pinterest

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January 7, 2015
Solo 4 lettori superstiti? Con me facciamo 5, và! :)) Scherzo, purtroppo ciò che dici è vero e potremmo aggiungerci dell'altro, ma, sai che ti dico? Crepino tutte le lamentele e le arrabbiature, per me questo 2015 lo vedo molto "Zen" (e chissà che non decida di fuggirmene davvero in Tibet, India o comunque da quelle parti!). Hold on!
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    lejourduoui
    January 22, 2015
    Grazie Chiara!!!Resistiamo alla fuga per il momento e andiamo avanti!
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January 8, 2015
E come darti torto...impossibile. Teniamo duro! Lucia
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    lejourduoui
    January 22, 2015
    Grazie Lucia!!!Avanti tutta!
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fraco
January 8, 2015
Sono pienamente d'accordo con te cri, ho altre amiche con la P.I. che si ritrovano nella tua stessa condizione, ed è indecente! E sottoscrivo che lavorare da casa NON è uno sballo, soprattutto coi figli! In ogni caso devi essere orgogliosa di quello che hai costruito e stai costruendo, che da quel poco che vedo (ma aspetto i tuoi prossimi post!) è davvero bello e unico. Keep going! Una dei 4 superstiti
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    lejourduoui
    January 22, 2015
    Grazie Fra!E' vero, ogni tanto capita qualche momento down ma credendoci si va avanti!<3
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January 26, 2015
Cristina, da futura libera professionista (spero), questo tuo post mi ha fatto riflettere molto su cose a cui non avevo pensato prima. L'ho trovato davvero interessante! Anche se in ritardo, buon 2015! Anna
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